Chi siamo

Scrivono su questo blog didattico: Georgeta Adam, Matteo Amore, Fabrizio Balestra, Erald Berishaku,
Ambra Bertoglio, Daniele Boldoni, Fabio Campari, Sarah De Bona, Maria Fontana, Valentina Forte,
Vanessa Fortuna, Samuel Gaimarri, Taranpreet Kaur, Claudia Lungu, Marco Mascetti, Gabriele Miglioli,
Giulia Molinari, Cristina Petrut, Mattia Pietrobelli, Andrea Poli, Salvatore Politi, Daniela Putiri,
Nicola Tosi e Alessia Zanotti. C'e' anche il nostro "redattore-capo": il prof. Michele Torresani.

8.1.11

Analisi personale di una poesia [2]

L'addio

Venne l'ultimo giorno... Con le stelle
si spense ogni speranza, il sole uccise
in me, ogni cosa, ogni delirio, e rise
il cielo azzurro, e le rose sorelle

nel mio rosario parvero più belle
quel dì... La donna venne, mi sorrise
mi baciò sulla fronte ardente e mise
nelle mie, le sue mani bianche e snelle.

Era il saluto estremo, allor credetti
di morire e gridai:
"dimmi, mi hai amato, come io t'amai?!"

Ella un poco annoiata, e a denti stretti
disse di sì; ma l'eco, che non mente,
lugubremente mi rispose "... mai!"

da: Sergio Corazzini, Poesie edite e inedite, Torino, Einaudi, pag. 181

Parafrasi:

Venne il giorno dell'addio... Con le stelle si spense ogni speranza di vita, la luce del sole fece sparire in me ogni cosa, ogni ricordo, e rideva il cielo azzurro, e le mie rose sorelle nel mio rosario parvero le più belle quel giorno... La donna che ho sempre amato venne da me, mi sorrise, mi baciò sulla fronte calda e mise le sue mani nelle mie. Mi parve un saluto estremo, allora credetti di morire e le gridai: "mi hai amato come io ti amai?!" Lei un po' annoiata e a denti stretti disse di sì, ma l'eco della sua voce, che non mente, mi rispose "... mai!"

Nei versi 1-4 il poeta spiega come nel suo ultimo giorno tutto si spense in lui. Egli paragona alcune azioni a degli elementi naturali come: le stelle, il sole e il cielo.
Nei versi 5-8, invece, racconta della donna che lui ha sempre amato. Questa donna, di cui non viene citato il nome, lo va a trovare e gli pose le sue candide mani.
Nei versi 9-11 il poeta si sentì la morte vicina e, dato l'estremo saluto della donna, coraggiosamente le chiese se lei l'aveva mai amato.
Negli ultimi versi 12-14 lei, data la situazione, lei gli mentì dicendo "sì" ma lui percepì il veritiero suono dell'eco che disse "mai!".

7.1.11

Analisi personale di una poesia [1]

OH, QUANDO MAI RITROVERO' UN'IDEA

Oh, quando mai ritroverò un'idea

con cui rialzarmi a riamare la vita?

Quando m'avvamperà ancora nel cuore

questa fiamma che è ora agonizzante?

Oh! se tutta la gloria che ho sognato

deve finire in questo buio orrendo,

perché la pregustai e sopravvissi?

(novembre 1924)

da: Cesare Pavese, Le poesie, Torino, Einaudi, pag. 155

PARAFRASI

Oh, quando ritroverò un'idea
per ricominciare ad amare la vita?
Per quanto tempo brucerà ancora nel mio cuore
questa fiamma che adesso si sta spegnendo?
Oh, se tutta la gloria che ho sognato
deve finire in questo buio orrendo,
perché prima la assaggiai e sopravvissi?


Nei versi 1-2 si capisce che il poeta non è felice in quel momento della sua vita; deve trovare un'idea per ricominciare ad amare la vita, per convicersi che la vita non è poi così male. Anche lui è consapevole che deve fare uno sforzo per ricominciare a vivere come prima.
Nei versi 3-4 dice che nel suo cuore c'è una fiamma che brucia, ma che piano piano si spegne. Secondo me, questa fiamma rappresente l'odio che prova in quel momento nei confronti della vita, ma che si sta spegnendo perché questa sensazione sta svanendo.
Nei versi 5-7 spiega che la felicità che ha sognato si sta perdendo nel buio; sembra che la paragoni ad un veleno che prima ha assaggiato ed è sopravvissuto, mentre adesso cerca di gustarla ma sembra che lui muoia perché per lui è nociva.